SIGNIFICATO CLINICO
Si tratta di un enzima intracellulare presente in vari tessuti (fegato, osso) in differenti isoforme che il test è in grado di riconoscere.
Serve a valutare la composizione percentuale delle frazioni di fosfatasi alcalina di origine epatica, ossea e di altri tessuti. I diversi isoenzimi derivano dalla diversa glicosilazione di uno stesso prodotto genico (epatico, osseo, renale) oppure di geni distinti (intestinale, placentare).
Nel siero di un soggetto adulto normale sono presenti circa in ugual quantità la frazione epatica e quella ossea.
Nei bambini e nei soggetti con elevata attività osteblastica prevale la frazione ossea.
Nelle affezioni epatiche aumenta la frazione epatica e, nel caso di ittero ostruttivo, quella biliare.
Nella gravidanza è presente l’isoenzima placentare, identico a una forma espressa in alcuni tumori (carcinoplacentare).
INDICAZIONI CLINICHE
Approfondimento diagnostico in caso di riscontro occasionale di valori patologici di fosfatasi alcalina sierica senza sospetti clinici.
TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.
VALORI DI RIFERIMENTO
Si fa una valutazione del tracciato elettroforetico indicando la prevalenza o l’assenza delle varie frazioni.